5 novembre 2009

Le navi ribelli di Urano

Le cose stanno più o meno così:

Mesi or sono i compari di Follelfo mi cooptarono per partecipare con loro a Wimble.doc. "E' un torneo di racconti tra le meglio riviste letterarie del web", mi dissero e io non potei rifiutare l'offerta. Ci venne dato l'onore di inaugurare la tenzone, gareggiando contro Il traghetto mangia merda, e vincemmo tre sfide su tre.

Ora, dopo innumerevoli peripezie e spargimenti di sangue, siamo finalmente arrivati in semifinale. Ci battiamo questa volta con Mrt, che ha vinto la prima sfida schierando Gianluca Pezzella contro il nostro Gianluca Senis.

Adesso tocca a me, se volete vedere la sfida completa (e, perchè no?, votare) potete farlo a questo link.

Qui di seguito, il mio racconto:

"Le navi ribelli di Urano"

Tra le molteplici vie per rendere partecipe del proprio disagio chiunque gli stia gravitando intorno quella che Gregorio Arioldi preferisce è indubbiamente la vibrazione della gamba. Polpaccio destro appoggiato su ginocchio sinistro, fa partire la vibrazione con un movimento semi rotatorio della caviglia per poi lasciare che propaghi fino alla coscia ed investa l’intera persona. Seduto sul muretto di fronte al supermercato aspetta che arrivi il momento giusto per passare all’azione, trasmettendo il suo nervosismo vibratorio ad un ragazzo dal colorito arancionemikebongiorno che lo osserva con diffidenza. L’orologio segna le diciotto e quarantacinque, ancora pochi minuti e l’intero popolo impiegatizio, libero dal lavoro, si riverserà tra le porte scorrevoli. Solo allora la confusione sarà tale da permettergli di agire indisturbato. Gregorio si sistema la sciarpa stretta intorno al viso, afferra la bomboletta di colla spray nascosta nel tascone della felpa e, non appena i corridoi si trasformano in un incubo di carrelli e bambini dispersi, si getta nel flusso delirante della spesa serale. Arrivato davanti al ripiano dei cereali afferra i fiocchi di riso ricoperti di cioccolato, spruzza la colla sul retro della scatola e ci attacca la sua ultima fatica: “Bomba di neutroni su Saturno”. Seguono “Il collasso della galassia di Scranz” sugli anelli al miele e “Non ti scordar di me, mia bella venusiana” sui cereali dietetici. Gregorio Arioldi, trentadue anni e undici mesi, il terrore di morire entro i trentatré come Gesù Cristo, è un autore di fantascienza. Dopo aver scritto pagine su pagine di efferate congiure intergalattiche e averle sistematicamente chiuse in un cassetto, ha deciso, con la quasi certezza dell’imminente fine della propria esistenza, di coprire le tabelle caloriche delle colazioni dei suoi concittadini con la propria arte. Ha quasi finito la colonna degli anelli al miele quando si sente chiedere, da una voce delicata ed incerta che non ha niente a che vedere con quella di un addetto alla sicurezza, se per caso è proprio lui Gregorio Arioldi. Gregorio si volta interdetto, tenendo ancora a mezz’aria la colla spray, trovandosi davanti una ragazza dagli occhi grandi che tende verso di lui una scatola degli zerovirgolaunpercentodigrassi in attesa di un autografo. Perché, gli spiega, lo legge fin dalla “Struggente epopea degli aspiratori di raggi gamma”. Gregorio Arioldi è emozionato come il giorno della sua prima missione e, non potendo far vibrare la gamba, che gli è necessaria per mantenere una postura eretta, lascia la palpebra sinistra cadere preda di un tremolio convulso. Chiede alla ragazza dagli occhi grandi se può offrirle un caffè, ma poi, senza attendere una risposta, la trascina con sé di scaffale in scaffale, riempiendole le braccia di pacchi di miscela, cosicché possa berne non uno, ma tutti quelli che vuole. E ancora le compra delle fettuccine e poi del pesto con cui condirle, e un massaggiamuscoli per quando è stanca, e dei supereroi di cioccolato se dovesse sentirsi triste. E alla fine la lascia lì, con due sacchetti di regali, mentre corre via, con la palpebra sinistra che ancora non vuole capacitarsi del suo riconosciuto talento, dimentico di non aver autografato “Lune bordeaux nel freddo siderale” sul retro dei cereali zerovirgolaunpercentodigrassi.

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